Soluzioni per migliorare il benessere termico e la qualità della vita indoor
Il comfort abitativo è una condizione di benessere che si crea all’interno di un ambiente in funzione di quattro parametri, ovvero la temperatura, la qualità dell’aria, l’acustica e la luminosità. Quando si esegue una ristrutturazione, nella propria abitazione, in ufficio, in una scuola ecc, bisogna far sì che tutti i parametri raggiungano valori ottimali. Tale obiettivo viene conseguito a fronte di un progetto ben studiato e attraverso la scelta dei materiali più adatti.
Comfort termico
Il comfort termico è quello stato di benessere in cui il soggetto non avverte sensazioni né di caldo né di freddo, definito come condizione mentale di soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico. Ad esempio la temperatura in un locale abitato per essere percepita confortevole in inverno deve essere oltre 20°C, mentre in estate non deve superare i 26°C. Per poter garantire un buon comfort termico in sede di ristrutturazione bisogna progettare adeguatamente i sistemi di isolamento, soprattutto esterno, per la protezione dell’involucro dell’edificio e per evitare la formazione di ponti termici che comporterebbero delle perdite di prestazioni.
Per valutare le prestazioni di un materiale si considera la trasmittanza termica (U), ovvero la quantità di calore che lo attraversa; minore è il coefficiente U, maggiore è la capacità isolante del materiale considerato. Per contenere il surriscaldamento estivo degli ambienti interni è importante la trasmittanza termica periodica (YIE), cioè l’indice che valuta la capacità di una parete opaca di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell’arco delle 24 ore, e lo sfasamento, ovvero la differenza di tempo fra il momento in cui si registra la temperatura massima superficiale esterna della parete e il momento in cui si registra la massima temperatura sulla superficie interna; quando è superiore alle 8/10 ore allora possiamo ottenere un elevato comfort termico. La normativa sull’efficienza energetica prevede il rispetto di stringenti valori limite di trasmittanza termica di tutti gli elementi costituenti l’involucro, sia per edifici di nuova costruzione sia nel caso di ristrutturazioni, definendo precisi e rigorosi valori di trasmittanza termica delle superfici verticali opache in funzione della zona climatica dove l’edificio è collocato.
Isolamento termico
Per migliorare il comfort termico degli ambienti bisogna scegliere, consultando un tecnico esperto, il metodo di isolamento più adatto alle proprie esigenze, sulla base dei dati tecnici relativi alla zona climatica ed alla tipologia delle strutture esistenti. Tuttavia è possibile fornire delle linee guida da seguire in alcune circostanze standard. I metodi d’isolamento variano a seconda delle esigenze: coloro che vivono in villa potrebbero optare senza troppi problemi per metodi più incisivi come l’isolamento a cappotto, mentre chi abita in condominio per agire sull’involucro esterno deve avere il nulla osta dell’assemblea condominiale oppure agire internamente.
Sistemi per isolamento a cappotto
Per rendere ottimale il comfort termico di un edificio si dovrebbe applicare all’esterno della struttura un cappotto termico, ovvero un sistema di coibentazione di facciate basato su elementi isolanti prefabbricati che vengono applicati sulla parete esterna mediante incollaggio, oppure mediante un ulteriore fissaggio meccanico con tasselli, e che vengono rivestiti con uno o più strati di rasatura.
Generalmente i sistemi d’isolamento dall’esterno a cappotto consentono di raggiungere dei valori di trasmittanza termica delle pareti perimetrali estremamente bassi, di eliminare i ponti termici, sfruttare al meglio l’inerzia termica della muratura e fornire inoltre molteplici vantaggi dal punto di economico (risparmio in bolletta). Il sistema d’isolamento termico a cappotto, abbinando il potere isolante dall’esterno e lo sfruttamento della massa interna della muratura, permette di ottenere un’elevata attenuazione dell’onda termica entrante e un maggior sfasamento temporale in modo che il picco di calore che si è avuto nelle ore più calde del pomeriggio arrivi all’interno nelle ore più fresche notturne, quando può essere più facilmente dissipato grazie alla ventilazione naturale degli ambienti.
Comfort visivo: l’illuminazione naturale
Per avere ambienti vivibili e confortevoli è necessaria un’adeguata luminosità, sia nelle fasi diurne che in quelle notturne troppo spesso disturbate dall’illuminazione artificiale. Una corretta progettazione deve prestare particolare attenzione alla superficie delle finestre e alla disposizione di elementi di oscuramento. I benefici di un’illuminazione naturale adeguata nei locali non sono solo psicologici: la luce naturale può ridurre in modo sostanziale i carichi termici ed elettrici di picco nei locali, comportando importanti risparmi energetici.